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I migliori film italiani del 2023

Nonostante la prolungata chiusura dei cinema dovuta alla pandemia, pian piano i dati relativi alla frequentazione del pubblico sono in aumento, seppur molto lentamente. La produzione cinematografica nostrana è davvero prolifica, e ogni anno vengono distribuiti in sala diversi film appartenenti a una quantità di generi variegata, dalla commedia all’horror passando per il dramma.

A dispetto di quanto si pensi, gli incassi di alcuni lungometraggi italiani del 2023 sono stati ottimi. Anche se da quanto si legge qui i germi sono pericolosamente dietro l’angolo, leggendo l’approfondimento a cura degli esperti pubblicato nel blog del noto portale di slots online Betway ci si informa a dovere e si possono prendere le giuste precauzioni per continuare a popolare i cinema. Soffermandosi sulla qualità relativa ai film italiani del 2023, di seguito si propone una classifica sui migliori usciti nell’anno indicato.

5) L’ultima notte di Amore, regia di Andrea di Stefano

Thriller e poliziesco all’italiana vecchio stampo, L’ultima notte di Amore è l’esempio concreto che per realizzare film di genere davvero entusiasmanti è possibile rivangare il passato omaggiandolo, e non copiando pedissequamente gli stilemi e i contenuti proposti. Grazie a una colonna sonora che contribuisce a creare un’atmosfera alquanto immersiva e ad un’interpretazione sentita del solito Pierfrancesco Favino, il lungometraggio diretto da Andrea di Stefano riesce perfettamente a incutere timore e a generare una tensione a dir poco costante.

4) C’è ancora domani, regia di Paola Cortellesi

Fenomeno nazionale di grande spessore, C’è ancora domani (film di Paola Cortellesi) ha fatto parlare e continua ancora a far parlare di sé. Prendendo spunto dal cinema neorealista, sia per l’ambientazione che per la fotografia in bianco e nero, la cineasta alla sua opera prima riesce a trasporre un contenuto contemporaneo inquietante. Le interpretazioni e la messa in scena sono senz’altro i punti forti del lungometraggio, mentre il didascalismo finale appare un po’ forzato e semplicistico.

3) Io capitano, regia di Matteo Garrone

Uno dei film italiani più importanti del 2023 è senza dubbio Io capitano (diretto da Matteo Garrone), presentato in anteprima mondiale alla 80esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e candidato agli Oscar 2024 nella categoria Miglior Film Internazionale. Si tratta di un film dove il regista mescola sapientemente il tono cupo e drammatico espresso già nel suo Gomorra, insieme agli elementi fiabeschi realizzati nel precedente Pinocchio. Io capitano riesce a immergere e a sensibilizzare lo spettatore tramite il racconto del viaggio condotto dal protagonista senegalese dalla sua terra natia fino in Italia.

2) La chimera, regia di Alice Rohrwacher

Presentato al Festival di Cannes 76, La chimera (diretto da Alice Rohrwacher) è uno dei migliori film italiani del 2023 in quanto si respirano di nuovo le atmosfere tipiche del cinema di Federico Fellini mescolate a un romanticismo senza epoca. La storia del protagonista interpretato da Josh O’Connor riesce a stupire per la delicatezza con cui viene sviluppata, elevando la giovane regista ad una delle autrici più interessanti di tutto il panorama cinematografico; è soprattutto la poetica combinazione tra malinconia e passione a commuovere gli spettatori.

1) Rapito, regia di Marco Bellocchio

Uno dei cineasti più importanti della storia del cinema italiano (e non solo) è Marco Bellocchio, e non a caso il suo ultimo film intitolato Rapito – distribuito nei cinema nel 2023 – termina questa speciale classifica in prima posizione. La lucida analisi intrapresa dal regista nel suddetto lungometraggio si pone l’obiettivo di manifestare la contemporaneità e l’eccessiva arcaicità di alcuni approcci tipici del nostro Paese.

Il tutto viene realizzato inserendo come espediente narrativo un giovane protagonista, e giocando con l’ambiguità del titolo si presenta la graduale spaccatura a metà della sua anima. Rapito riesce a coinvolgere tutti gli spettatori per affrontare prima individualmente e poi collettivamente il tema della duplice maternità, dove le figure essenziali sono la Chiesa (doppia declinazione della religione) e la madre vera e propria intesa come genitore.

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