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La rivoluzione dell’AI sui social network

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Chiunque si è imbattuto almeno una volta, scorrendo il feed di Instagram o l’homepage di Facebook, in contenuti prodotti dall’Intelligenza Artificiale, che si tratti di reel riguardanti case o contenuti legati a celebrità realmente esistenti. Molti analisti avevano immaginato un declino dei social media in relazione ad una presenza sempre più persistente dell’AI: le ipotesi si sono rivelate sbagliate. Anzi, oltre il 50% del tempo che ciascun individuo trascorre usando lo smartphone è legato all’utilizzo dei social network. Ad essere cambiato, però, è certamente il modo di utilizzarli.

L’obiettivo primario dei social, nel momento in cui sono sorti, era quello di interagire con persone vicine alla propria cerchia, principalmente amici e parenti. L’approccio utilizzato era considerato attivo, con l’utente che compie l’azione di decidere cosa e quando guardare un contenuto. Gli algoritmi di oggi, invece, hanno stravolto questo impianto, rendendo l’attività legata al social estremamente passiva. L’individuo, infatti, è spettatore di quanto l’algoritmo, basato sull’AI, propone a lui. Ovviamente si tratta di proposte in linea con quello che abitualmente si guarda e si consulta, ma restano in ogni caso proposte e non scelte consapevoli. Ad essere particolarmente agevolate da questa personalizzazione sempre più rilevante sono le aziende, che si avvalgono dell’AI per andare ad intercettare un pubblico (e di conseguenza potenziali clienti) molto più vicino alle proprie offerte.

È evidente come sia necessario distinguere i contenuti che si ritrovano online e la capacità di discernimento resta, fortunatamente, in mano ai singoli soggetti. Sono in realtà promosse da tempo campagne contro le fake news che si ritrovano online e rese ancor più credibili proprio grazie all’AI. Se da un lato è cruciale che sia il singolo individuo a distinguere una notizia priva di fondamento da altre, occorre che vi sia un controllo anche da parte delle istituzioni, volte a tutelare il singolo utente.

Oltre ad un sistematico utilizzo dei social network, la gran parte di coloro che utilizzano abitualmente lo smartphone lo fanno anche in relazione ai giochi, sia sul web che tramite app. Si tratta di passatempi senza età ed il pubblico si dimostra il più variegato possibile. Si passa dai giochi a sfondo sportivo, come possono essere le corse in auto o il basket, a rompicapo e sudoku, che ripropongono online quanto fino a poco tempo fa si trovava solo su carta. Non mancano inoltre gli appassionati dei giochi di carte, molti dei quali si ritrovano online a consultare guide e manuali riguardanti le regole del gioco. Questo vale sia per i sempreverdi come la briscola o il poker ma anche trucchi per le virtuali eurobet o in generale le novità immesse nel mercato. Soprattutto nel caso delle app, ad esempio, il ricambio è estremamente veloce: esistono giochi che resistono al tempo, ormai definiti classici come Subway Surfers o Angry Birds, ma molti di più sono quelli che vedono la luce e finiscono nel dimenticatoio nel giro di poche settimane. A prescindere dalla tipologia di gioco prodotto, in molti casi gli sviluppatori si avvalgono sistematicamente dell’AI, dimostrando ancora una volta quanto questa tecnologia sia già nella vita di tutti i giorni, anche senza che l’individuo se ne renda effettivamente conto.

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